Se stai cercando un gioco di carte con cui iniziare a capire perché sono diventati così popolari negli ultimi anni, questo è il tuo gioco. Ma se sei già un esperto, questo è anche il tuo gioco. Nell’analisi di Slay the Spire, spieghiamo perché è la migliore esperienza che puoi avere in questo genere per un giocatore.
Il Gioco
Iniziamo con quello che devi sapere se hai deciso di essere interessato a Slay the Spire. È il miglior gioco di carte per un giocatore che troverai nei negozi. Ma, se ti piacciono i giochi di carte, probabilmente lo sai già. Avrai visto il gioco più volte su internet, raccomandato dagli streamer, dalle recensioni di Steam e forse l’hai provato. Dai, non sorprende nessuno che questo gioco abbia raggiunto una tale popolarità ed è pronto un’ottima recensione anche da parte nostra. Slay the Spire si allontana dalla complessità degli altri titoli di carte e, a priori, troviamo un gioco con meccaniche apparentemente semplici che sono molto accessibili a tutti i tipi di giocatori, anche se non sono grandi fan di questo tipo di giochi. All’inizio del gioco avremo un mazzo di 10 carte con attacchi e difese molto semplici che impareranno rapidamente a controllare qualsiasi giocatore. Durante i combattimenti possiamo usare carte d’attacco, poteri o carte di difesa che dobbiamo usare a seconda dell’azione che i nostri nemici stanno per compiere, qualcosa che possiamo conoscere grazie a un indicatore che appare sopra le loro teste e che ci mostra se stanno attaccando, difendendo o altro. Con questa premessa e un inizio così semplice impareremo, a poco a poco, ciascuna delle meccaniche aggiunte ai combattimenti, espandendo il nostro mazzo dopo ogni partita, ottenendo pozioni o reliquie che troveremo lungo il percorso e ammollo, poco poco e quasi senza rendersene conto, di una meccanica giocabile più complessa di quella che a prima vista potrebbero sembrare noi. Una volta che giochiamo le nostre prime partite e ci abituiamo alle diverse meccaniche di gioco, iniziamo a stabilire il vero obiettivo, che non è altro che scalare tutti i piani di un’enorme torre. Dal primo momento capiremo che superarlo non sarà un compito facile e che il fallimento busserà ancora e ancora alla nostra porta dato che, senza che a un certo punto il nemico riesca a sconfiggerci, il gioco finirà automaticamente senza punti di salvataggio, tornando al punto iniziale, a quel mazzo base di 10 carte che dovremo ricostruire a poco a poco in ogni gioco per cercare di trovare la combinazione perfetta che ci consenta di superare le sfide della torre.
Gameplay e Altro
Questa apparente semplicità nella meccanica e, allo stesso tempo, la grande difficoltà nel superare il gioco fanno sì che Slay the Spire ci catturi, pungendoci sfidando la nostra abilità come giocatori e provocandoci, la cui cosa ci porterà solo a mangiare, dormire, giocare (in mancanza di altro) e ripetere il nostro gioco ancora una volta. Per raggiungere la cima della torre possiamo scegliere il nostro percorso, avendo a disposizione diversi percorsi per superare ciascuno degli atti o livelli che il gioco ci offre. Lungo la strada possiamo trovare normali combattimenti, combattimenti d’elite (con ricompense migliori), incontri a sorpresa con varie opzioni come se un libro di “scegli la tua avventura”, negozi per comprare oggetti, falò su cui riposare o migliorare le nostre carte e, alla fine di ogni atto, un boss finale molto difficile da sconfiggere. La scelta del percorso migliore sarà essenziale per completare con successo il gioco, dovendo scegliere in numerose occasioni tra rischiare un combattimento d’élite per ottenere una potente reliquia o scegliere un percorso più conservatore e sicuro che, a sua volta, renderà il nostro mazzo è meno potente e, quindi, abbiamo meno possibilità di finire l’avventura negli ultimi piani della torre. Come abbiamo detto, l’approccio del gioco agli inizi è semplice e, a poco a poco, ci stiamo rendendo conto che, allo stesso tempo, arrivare a padroneggiarlo è un compito avvincente che ci richiederà ore e ore di gioco, qualcosa che faremo senza nemmeno rendercene conto grazie a una curva di apprendimento davvero sottile che ci inzuppa gradualmente con le conoscenze necessarie per concludere Slay the Spire. Oltre alle diverse carte che sceglieremo, livello per livello, per completare il nostro mazzo, avremo anche a nostra disposizione tre eroi, pozioni e reliquie che ci permetteranno di scalare più facilmente la torre sopra citata. Ciascuno degli eroi ha a sua disposizione diverse carte e, a sua volta, diverse meccaniche di gioco per scatenare il suo potere, essendo schermati il più consigliato per le prime poche partite prima di tentare di assorbire più complicate (e divertente) eroi come The Silent e The Defective. Le reliquie sono oggetti che troveremo in momenti speciali del gioco e ci daranno bonus o poteri speciali che saranno la chiave per completare il gioco con successo. Slay the Spire si concentra sull’esperienza one-player con quella grande torre che ci terrà intrappolati per una buona manciata di ore. Anche così, Mega Crit Games sa che “online” è di moda e, quindi, ci offre una torre quotidiana come una sfida in cui possiamo competere con gli altri giocatori per raggiungere il punteggio più alto possibile, con la sua rispettiva classifica per misurare il nostro successo. Inoltre abbiamo anche altri extra interessanti come la possibilità di creare i nostri giochi personalizzati , un compendio molto completo in cui vedere tutte le carte, le pozioni e le reliquie del gioco e, naturalmente, un riassunto con tutte le nostre statistiche. Naturalmente, Mega Crit Games è stato in grado di creare un lavoro ottimo con questo titolo. Non invano, Slay the Spire è la prima grande sorpresa di questo 2019. Chi l’avrebbe detto in un genere così saturo come quello delle carte che è stato portato avanti anche a The Wicher e Gwent stesso avrebbe avuto di nuovo successo.
In conclusione
Slay the Spire è un titolo magico, uno di quelli che ci sfidano e che ci fa sembrare amanti del sado, del fallimento, della sofferenza di perdere più e più volte, allo stesso tempo che ci rendiamo conto che stiamo diventando giocatori migliori e che, anche così, il gioco, con un solo passo falso da parte nostra, può farci cadere di nuovo nelle sue grinfie. Grazie a questa perfetta combinazione di apparente semplicità, sfida il gioco riesce nel suo intento, sfidando il giocatore a completare la torre in un viaggio pieno di opzioni spietate e allo stesso tempo coinvolgenti.