Blackwood Crossing è uno di quei giochi che alla fine ti lascia l’amaro in bocca, come se qualcosa si fosse staccato da te e fosse andato via. Mi ritrovo a scrivere queste righe perché questo titolo appena uscito, è stato uno dei miei preferiti a livello artistico che di battute. Sviluppato da PaperSeven, uno studio inglese indipendente, Blackwood Crossing ha fatto la sua prima apparizione all’E3 2016, promettendo una storia unica, con due ragazzi come protagonisti, un treno, un’isola e inquietanti maschere di cartone. Volete saperne di più? Seguite la nostra recensione.
Finn e Scarlett
La trama racconta di una giovane ragazza in viaggio con il fratello minore Finn all’interno di un treno. Dove sia destinato non ci è dato saperlo, ma quello che accade all’improvviso ha un qualcosa di magico e oscuro. Le stranezze arrivano quando i due, mentre stavano giocando sul treno, arrivano ad incontrare un tipo con una maschera da coniglio e all’improvviso Finn viene risucchiato nell’oscurita. Cosi comincia la corsa verso la salvezza del fratello e la nostra amica dovrà interagire molto spesso con figure sedute che indossano dei cartoni. La cosa molto interessante è che bisognerà interagire con ognuno di loro al fine di poter concatenare correttamente le loro frasi e sbloccare le porte successive. Questa è solo una delle attività che Scarlett dovrà affrontare per poter arrivare al livello finale. I temi trattati in questo titolo non sono semplici da affrontare, come per esempio la morte e la solitudine. Per quanto possa sembrare un titolo per ragazzi, che racconta una storia semplice e magari divertente, Blackwood Crossing fa invece il contrario, raccontando i rapporti dei due fratelli con i familiari e anche il loro, di rapporto. Tra l’altro non mancheranno strane interazioni con magia, e l’uso del fuoco con una mano, oppure tirare l’oscurità sotto la luce, al fine di eliminarla.
Buon titolo con qualche problemino
Anche se viene venduto a 15 euro circa, Blackwood Crossing regala 2/3 ore di puro intrattenimento senza annoiare il giocatore. Purtroppo molto spesso questo genere di titoli viene snobbato dai giocatori moderni, che sono sempre più a caccia di titoloni TriplaA con grafica pompata e una longevità altissima ( e no, non parliamo di Call Of Duty). Questo spinge sempre di più i piccoli studi indipendenti a puntare sullo sviluppo di altri giochi, andando a mettere nel dimenticatoio questo genere di gioco. Su Playstation 4, il titolo si comporta molto bene, complice anche uno stile molto colorato e cartoonesco. Anche se il titolo è un gioco molto lineare e con pochi scorci di esplorazione, su Ps4 abbiamo avuto caricamenti lunghi e piccolissimi cali di framerate nelle zone con più luce. Il gameplay certamente non aggiunge nulla di nuovo al genere, avendo giocato moltissimi titolo fac-simile a questo, anche se con l’aggiunta di piccoli enigmi e interazioni con gli oggetti. Non è un solamente un Walking Simulator, però lo fa sembrare, ed è proprio questo quello che PaperSeven vuole farci credere, ovvero raccontare una storia, con temi molto adulti e farcela passare una passeggiata, e ci riesce anche molto bene. Anche se il titolo non brilla per longevità, in queste ore di gioco abbiamo notato che la cura che gli sviluppatori hanno messo per esprimere tutto il loro potenziale. Un viaggio breve, ma intenso, ed il finale può lasciarvi solamente soddisfatti di quello che avete portato a termine. A livello sonoro, Blackwood Crossing presenta buone musiche di sottofondo e un doppiaggio buono ma non ottimo. Purtroppo anche se il titolo presenta una traduzione in italiano, molto spesso abbiamo notato errori di traduzione più o meno gravi.
In conclusione
Blackwood Crossing è un’esperienza affascinante e piena di vita. Questi titoli puntano molto sulla narrativa a discapito di longevità e interazioni, anche se non è questo il caso. Anche se il titolo dura 3 o 4 ore al massimo, alla fine vi ritroverete soddisfatti e potrete sicuramente avere un parere positivo, di quest’piccola perla che non dovrebbe mai mancare nella collezione dei giocatori di tutto il mondo.