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Empathy Path of Whispers – Recensione

Empathy: Path of Whispers è un’avventura grafica, catalogata tra le Walking Simulator, sviluppata da Pixel Night, studio indipendente. Uscito su Steam il 16 maggio al costo di 19.99, abbiamo ricevuto un codice review del titolo, e questa è la nostra recensione.

Trama

 La trama del gioco è il fulcro centrale di tutta quest’opera, dove noi impersoneremo il protagonista che si risveglia all’interno di una stanza piena di macchinari e pulsanti e tramite un tutorial impareremo le basi e nell’utilizzare uno scanner per sincronizzare le onde trasmesse da determinati oggetti e scoprirne il ricordo che si cela al suo interno. Saremo guidati all’interno di diversi luoghi, come per esempio un parco o un piccolo villaggio di montagna, ed il nostro scopo sarà quello di scoprirne passato, presente e futuro. Ci sarà anche un narratore che ci guiderà e racconterà alcune vicende singolari accadute in diversi momenti. Ovviamente più andremo avanti nel corso dell’avventura e più ne sapremo. Inoltre per tutta la sua durata noi non sapremo nulla sul nostro personaggio, neanche come si chiama, ma da una parte possiamo anche capire questa scelta data dagli sviluppatori, forse per far immergere completamente il giocatore, facendone interpretare un personaggio “trasparente”.

Buona idea ma….

Sul nostro cammino, incontreremo oltre agli oggetti fondamentali della trama, anche dei secondari, quasi collezionabili, che vanno ad allungare leggermente quella durata già striminzita di sua. Il comparto grafico, seppure molto interessante da vedere in alcuni scorci originali, presenta delle texture a bassissima risoluzione, anche selezionando la massima risoluzione grafica.  Il mondo di gioco è quasi completamente esplorabile, anche se il radar ci guiderà irrimediabilmente verso la meta principale. Inoltre sono presenti alcuni bug molto disturbanti dove il giocatore sarà costretto a riavviare la partita da 0. Per esempio, durante le cadute dall’alto il nostro personaggio verrà teletrasportato nel punto stava per cadere, avviando anche il salvataggio automatico. Questo significa che se noi cadremo in uno strapiombo per esempio e non avremo modo di tornare su, saremo intrappolati in questo loop infinito, costringendo noi a riavviare completamente la partita. La colonna sonora non esiste, nel vero senso della parola, ma ci sono solo alcuni suoni che permettono di delineare l’ambiente dal resto. La telecamera si muove in modo buono, e  non ci sono stati particolari problemi, mentre la difficoltà e veramente bassa.

In conclusione

Empathy: Path of Whisper è un’avventura grafica abbastanza noiosetta, con poche ( veramente poche) cose da fare. Ovviamente è consigliato per coloro che vogliono rilassarsi qualche ora andando a caccia di oggetti con un’anima propria e che vogliono raccontare di cose passate e future. L’incipit è buono ma peccato per alcune mancanze più o meno gravi, come texture in bassa risoluzione e bug veramente fastidiosi.

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