Freakout: Calamity TV Show, rilasciato su PlayStation 4, Xbox One, Switch e PC, dallo sviluppatore francese Immaterial Studio ha indubbiamente alcune idee interessanti. Ma troppo rapidamente questi concetti sono sottoutilizzati e superati da lunghe fasi che mettono alla prova la pazienza e la persistenza più dei tuoi riflessi. Ci sono alcune idee interessanti sepolte nel profondo di Freakout, ma sicuramente meritano una possibilità migliore. Scoprite quali nella nostra recensione.
Il gioco
L’allestimento del gioco lancia il giocatore nel ruolo di un concorrente in un reality show che sembra un’arena gladiatoria post-apocalittica. Un breve tutorial è definito come istruzione condiscendente da uno degli presentatori del programma. Qui, dovrai difenderti da alcune decine di mutanti che si fanno strada per la tua posizione. Ma proprio mentre lo spettacolo sta per iniziare, una strana nuova voce emerge dal tuo auricolare. Un gruppo di nome Antifis ha violato il dispositivo di comunicazione ed è determinato a liberarti dallo spettacolo. Innegabilmente, è una configurazione interessante che potrebbe far pensare ai giocatori di chi dovrebbero davvero fidarsi. Ma stranamente, Freakout rilascia periodicamente la premessa. Come la trama, Freakout ha alcune idee interessanti che sono state sfruttate appieno. All’inizio, avremo anche delle abilità che sbloccheremo man mano che proseguiremo con la storia, lo stesso vale per i nemici. Ugualmente per le armi e bonus passivi. Il titolo è un try-and-replay game, ovvero che con un colpo subito, dovremo ripartire dal checkpoint, in stile Hotline Miami. Potremmo rompere qualche parete con i nostri colpi, facendo passare attraverso i proiettili ed arrivare al nemico. A proposito di quest’ultimi, discretamente vari e variano da zombie (?) che vogliono mangiarci fino a palle da biliardo che rotoleranno verso di noi. Nota anche per i boss di ogni fine stage (circa 5, ognuno con 4 sottocapitoli), discretamente originali (forse il boss finale è quello più originale di tutti).
Analisi del Gameplay e del lato tecnico
L’intelligenza artificiale è piuttosto incoerente e non è raro vedere avversari appena generati correre verso gli angoli o addirittura a lato dello scenario. Freakout cerca di integrare la varietà nella sua campagna. Come tale, affronterai un missioni a scorrimento laterale in cui un gigantesco mietitrebbia enorme di metallo riempie il lato sinistro dello schermo, tagliando tutto ciò che cade nelle lame di metallo. Certo, all’inizio è una novità, ma dopo aver combattuto contro una moltitudine di ondate nemiche, sarai pronto per andare avanti molto prima della battaglia conclusiva con il boss. Allo stesso modo, un omaggio a Pac-Man e un livello a tema flipper dovrebbero portare gioia. Invece sono semplicemente monotoni, soprattutto frustante, quello del flipper. Su PS4 affronti regolarmente cali imprevisti di framerate, a volte anche osceni, che in un gioco di questa portata, nel 2020, soprattutto veloce, non dovrebbe esistere. Dati gli elementi visivi del gioco, incarnati da un modello di personaggi a basso contenuto di dettagli e dai colori scialbi, è sconcertante capire perché il gioco vada in difficoltà. Mentre la colonna sonora del gioco non è male, spesso diventa ripetitiva e potrebbe dar fastidio. Si conclude in circa due orette di gioco, non spinge a rigiocarlo più volte, forse solo per gli obiettivi o trofei ed in più è disponibile una modalità per completare il titolo in coop a schermo condiviso con un altro giocatore ( che non abbiamo testato), ma se la modalità a singolo giocatore ha diversi cali di frame, dubitiamo che la versione a schermo condivisa sia migliore nelle performarce.
In conclusione
È evidente che Freakout: Calamity TV Show ha alcune idee interessanti. Ma tutti i contributi al genere twin-stick sono collocati in modo errato in fasi sempre più noiose. Lanciare più nemici contro i giocatori non rende automaticamente le cose divertenti. Mentre Freakout fornisce nuove armi e abilità, nessuna di queste aiuta a compensare una lenta marea di nemici e noia di presto arrivo.