Il folklore gallese è pieno di esseri e personaggi misteriosi, persi nella notte dei tempi. Pertanto, è curioso che fino ad ora non sia stato più utilizzato per un genere come quello dei giochi horror. Ciò verrà risolto con il nuovo titolo di Wales Interactive, autori di Don’t Knock Twice. Questo survival horror si chiama Maid of Sker, arriva per PS5 dopo mesi quasi 1 anno dall’uscita ufficiale su PC, PS4 e Xbox e ci offre uno sviluppo abbastanza convenzionale, ma con alcuni interessanti colpi di scena.

Il gioco
La storia di Maid of Sker ci riporta alla fine del XIX secolo, quando un uomo di nome Thomas arrivò allo Sker Hotel, di proprietà della famiglia della sua fidanzata. Gli ha chiesto aiuto perché lì stanno accadendo strani eventi, apparentemente legati alla stessa canzone che suona sul medaglione che Thomas ha in suo possesso. Quando arrivi in hotel, sembra tutto squallido. Il personale dell’hotel barcolla, indossa maschere sul viso e vuole picchiare a morte chiunque. Guidato dalle telefonate della fidanzata, Thomas deve perlustrare l’albergo per salvarla e trovare gli oggetti che permettono di fermare la follia che l’ha invasa tutti.
Lo sviluppo è simile a quello di altri orrori di sopravvivenza dal punto di vista soggettivo. Controllando Thomas, possiamo camminare, sgattaiolare o correre, tenendo presente che i nemici sono ciechi e fanno affidamento sul suono per inseguirci e attaccarci. Quindi, anche se è un po’ più lento, è consigliabile sgattaiolare la maggior parte delle volte per fare poco rumore. Non abbiamo armi, quindi i nostri unici trucchi per sopravvivere sono coprirci la bocca e trattenere il respiro quando attraversiamo zone fumose o ansimiamo (dopo aver corso a lungo o essere stati colpiti), oltre a nasconderci attraverso piccoli condotti che li attraversano i “cattivi” non riescono a passare. Nonostante non sia possibile attaccare i nemici, in gran parte del gioco abbiamo il modulatore fonico, uno strumento che lancia un’onda sonora capace di stordirli per pochi secondi, quanto basta per uscirne se siamo circondati. Le sue ricariche sono molto scarse, quindi devi dosare molto bene il suo utilizzo.
Oltre a mettere in curva i nemici, in Maid of Sker è fondamentale esplorare in profondità per trovare grammofoni e oggetti come chiavi che aprono nuove stanze, bambole musicali collezionabili o note che chiariscono la torbida storia dello Sker Hotel. Gli oggetti principali da cercare sono degli spartiti e dei cilindri musicali. A seconda di quanto bene lo cerchiamo, possiamo raggiungere un buon finale o uno non così buono.

Gameplay e altro
In momenti diversi, ci aspettano enigmi survival horror vecchio stile. Non sono particolarmente difficili o originali, ma hanno il loro fascino e ti diverti a trovare la soluzione. Senza dubbio rappresentano alcuni dei momenti più interessanti del gioco, oltre ai pochi turni della sceneggiatura in cui qualche mostruoso nemico ci dà supporto. In ogni caso, Maid of Sker non è particolarmente complicato e, sebbene potreste essere uccisi più volte nel corso dell’avventura, è abbastanza facile trovare le soluzioni agli scontri e agli enigmi. Soprattutto se vieni da titoli più ostili come Silent Hill o il recente (e altamente raccomandato) Song of Horror. In totale per completare il gioco ci vorranno solo 6 ore, quindi il rapporto prezzo-durata sembra compensato.
A livello tecnico, siamo piuttosto sorpresi da questa avventura horror. Da un lato, il design artistico è molto corretto, con l’hotel sprofondato in una fitta foresta, invaso da dettagli sinistri e resti di strani rituali che punteggiano la nostra avventura. D’altra parte, il design nemico è un po’ un cliché a questo punto. Inoltre i nemici sono quasi tutti uguali e la loro intelligenza artificiale non è altissimo, esempio: girano per percorsi prestabiliti e ci inseguono quando sentono rumori, ma non sanno come sfruttare l’ambiente per circondarci o dare qualcosa di più spaventoso. Alla fine, questa avventura non è troppo terrificante, anche se nel suo terzo finale rende le cose molto più tese, in meglio.
Dove questo gioco brilla di più è nella sezione del suono, che è anche importante nello sviluppo del gioco. Da un lato, è comune sentire inni gallesi che ti trasportano davvero nel contesto magico e oscuro dell’avventura. D’altra parte, poiché i nemici si affidano al rumore per inseguirci, dobbiamo stare molto attenti allo scricchiolio del legno, ai colpi o al nostro respiro per non allertarli, ma anche orientarci e sapere se qualcuno si sta avvicinando. Esiste infatti un puzzle basato principalmente sull’orientamento al buio grazie al suono che è uno dei momenti più ispirati e cupi del gioco.

In conclusione
Nel complesso, Maid of Sker è un’avventura horror semplicemente corretta, ma che manca di ambizione. È conforme a tutto ciò che ti aspetteresti da un survival horror di questo tipo, con qualche spavento, esplorazione, enigmi e un ambiente interessante ma a che ad un punto del gioco ci aspetteremmo qualcosa di meno banale di qualche cliché horror. Se stai cercando una breve esperienza horror, probabilmente ti soddisferà.