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Monster Hunter Stories – Recensione

In concomitanza con l’uscita di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin per PlayStation 4 – era già disponibile su PC e Nintendo Switch dal 2021 – abbiamo un remaster di Monster Hunter Stories, un titolo originale per Nintendo 3DS uscito nel 2016 in Giappone e nel 2017 in Occidente. Questa nuova versione arriva su PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch con miglioramenti sia nella sua sezione tecnica, sia nei contenuti grazie alle nuove funzionalità -inclusione di voci, sia in giapponese che in inglese, e modalità Museo dove è possibile ascoltare la musica e visualizzare le illustrazioni del gioco-, e l’inclusione dei contenuti extra che il gioco per Nintendo 3DS ha ricevuto in Giappone ma non è stato rilasciato in Occidente.

Il titolo

Per Capcom, la serie Monster Hunter è un successo senza soluzione di continuità. Quando il primo capitolo è stato rilasciato sulla console PlayStation 2 nel 2004, pochi avrebbero potuto immaginare che fosse l’inizio di un franchise che puntata dopo puntata è stato un indubbio successo, e che ha dato origine a un gran numero di puntate principali, molti spin-off, un paio di giochi online multigiocatore di massa, merchandising abbondante, manga, anime, film d’animazione e persino un film live-action con Milla Jovovich. Ma dobbiamo concentrarci sugli spin-off ed è qui che Monster Hunter Stories e la sua continuazione hanno un posto, essendo forse gli spin-off che contribuiscono maggiormente al franchise principale approcciando la premessa della serie da un altro punto di vista complementare.

Con questo proliferare di spin-off, lo studio di sviluppo ha potuto dare libero sfogo alla sperimentazione di nuove formule -abbiamo spin-off con i Felyne come protagonisti, spin-off di caccia semplificati su smartphone, ecc.-, in particolare uno di questi molto richiesto dai fan, quello di approfondire il rapporto tra umani e mostri, non concentrandosi sulla caccia, ma nell’allevamento, nello sviluppo e nell’interazione tra di loro -salvando le distanze, stile Pokémon-. Nacque così il concetto dei Riders che diede origine a Monster Hunter Stories. La console scelta è stata quella di Nintendo 3DS e sebbene tutti gli elementi del franchise siano totalmente riconoscibili, il gameplay scelto per Stories è stato quello di un JRPG in stile classico con combattimenti a turni invece che in tempo reale.

Monster Hunter Stories ci presenta la storia di un eroe – ragazzo o ragazza da scegliere e personalizzare dal giocatore – e del suo Rathalos – un wyvern di fuoco ben noto per essere la parola d’ordine del franchise – a cui è legato come Rider. Tutto ha inizio in un lontano villaggio di Cavalieri, quasi isolato dal resto del mondo, dove si verifica una disgrazia dovuta all’attacco di un grosso mostro malato di un’oscura piaga di origine sconosciuta. Il nostro eroe dovrà lasciare il villaggio e iniziare un viaggio emozionante ma pericoloso che lo porterà a conoscere nuovi amici, a conoscere e imparare a collaborare con i cacciatori, e soprattutto a riprodursi e legare con molti mostri per poter mettere a frutto le sue abilità sia in battaglia che fuori di essa.

Gameplay ed altro

Come Rider potremo essere collegati a diversi mostri che oltre a combattere al nostro fianco fungeranno da cavalcatura e ci permetteranno determinate azioni al di fuori dei combattimenti -fare grandi salti, nuotare, arrampicarsi su rampicanti o volare-. Ci sono molti mostri e possiamo legare con loro se prima rubiamo il loro uovo da un nido e lo portiamo all’incubatoio dove possiamo far schiudere l’uovo. Questi mostri “addomesticati” si chiamano Monstie e una volta collegati a noi, possiamo formare una squadra – il resto rimane nell’incubatoio – e fare uso di loro e delle loro caratteristiche, tenendo sempre conto dei loro punti di forza e di debolezza. Saremo anche in grado di risvegliare nuove abilità nei nostri mostri attraverso un processo di canalizzazione per allevare mostri più versatili in combattimento.

Il sistema di combattimento a turni presentato nelle Storie metterà il nostro Rider a combattere accanto al Monstie che abbiamo selezionato come principale, anche se in qualsiasi momento durante il combattimento possiamo cambiarlo con un altro del gruppo. L’attacco si basa sul famoso gioco del sasso, carta, forbici, rappresentato da attacchi potenti, attacchi agili e attacchi tecnici. Ognuno è forte e debole contro uno degli altri due tipi di attacco e anticipare gli attacchi nemici sarà molto semplice poiché avremo chiari riferimenti visivi nei nemici mentre combattiamo. Poi avremo anche la possibilità di usare oggetti, di usare abilità Monstie e abilità uniche collegate con il Monstie con cui stiamo combattendo come compagno in quel momento poiché lo cavalcheremo e le nostre statistiche si fonderanno.

Un altro dettaglio che abbiamo osservato è che il gioco non funziona in modo fluido come dovrebbe, soprattutto quando la telecamera ruota, forse a causa del fatto che il gioco originale apparteneva a un sistema senza levetta destra -tranne che nei modelli New 3DS o con l’adattatore corrispondente. In ogni caso, i problemi di prestazioni non influiscono sul gameplay del titolo e vengono facilmente corretti dallo sviluppatore tramite aggiornamenti. Sul lato positivo, possiamo evidenziare il colore dei diversi ambienti, la spettacolarità degli attacchi collegati e lo stile artistico scanzonato e talvolta comico scelto per questo gioco, in particolare quello dei personaggi e dei mostri. Dobbiamo aggiungere che avremo una modalità multiplayer online un po’ basilare per affrontare la nostra squadra di mostri con quelle di altri giocatori.

In conclusione, Monster Hunter Stories è un semplice JRPG che non è troppo profondo nelle sue meccaniche o nella sua storia, sebbene sia abbastanza divertente, che piacerà soprattutto ai fan del franchise di Monster Hunter, con un nuovo approccio alle basi del franchise e che cambia la caccia ai mostri per il suo allevamento e la collaborazione con loro. È vero che il secondo capitolo ci offre un gioco con un tono un po’ più serio e una proposta più sviluppata, ma se non ci è piaciuta la versione originale in passato, questa è l’occasione perfetta per farlo ora su più sistemi. Anche le novità sono apprezzate e abbiamo bisogno di un po’ di rifinitura che migliori le prestazioni in momenti specifici, altrimenti se ci piace ciò che viene esposto, diamo una possibilità a questo simpatico spin-off di Monster Hunter.

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