Poison Control è un gioco di ruolo, sparatutto e azione per giocatore singolo sviluppato da Nippon Ichi Software e distribuito da NIS America. È disponibile per Nintendo Switch e PlayStation 4, con testi in inglese. Noi abbiamo ricevuto un codice review, e questa, è la nostra recensione.
Il gioco
La storia principale ha un approccio semplice, che ci introduce in modo sorprendente dal primo momento del gioco all’inferno. L’obiettivo principale è tornare nel mondo dei vivi, per il quale avrà l’aiuto della giovane Poisonette. Quest’ultima vaga per l’inferno e finisce per rapire il corpo della protagonista usando il proprio spirito, legando il destino di entrambi durante la nostra avventura. All’inizio del viaggio, ci è permesso scegliere se vogliamo un protagonista maschile o femminile, anche se non abbiamo alcuna possibilità di personalizzarlo al di là di quella scelta.
La trama risplende durante le diverse fasi dell’inferno, dove intervalleremo le storie secondarie con la trama principale. In queste sottostorie scopriremo come i desideri delle persone finiscono per manifestarsi su questo piano. Vedremo come la disperazione finisce per appropriarsi della sanità mentale dei protagonisti di queste storie, che scopriamo man mano che avanziamo nel dungeon, mentre i nostri protagonisti cercheranno di impedire che la disperazione prenda il sopravvento.
Quest’ultima è la parte più notevole della storia, poiché rivela storie molto interessanti in cui la sanità mentale umana è spinta al limite. Per illustrare, una delle prime storie parla di una ragazza che perde la sua migliore amica, il suo animale domestico. Cerca di trovare un modo per recuperarlo, finisce per credere ciecamente che il modo per recuperare la sua anima è quello di inondare il cielo con altre anime e così, non avendo posto al suo interno, il suo animale domestico potrà tornare.
Gameplay e altro
Per quanto riguarda il gameplay di questo titolo, troviamo alcune meccaniche che uniscono un gioco sparatutto in terza persona ed il gioco di ruolo. Innanzitutto, in termini di combattimento, useremo due tipi di armi, le Toxicants e le Deliriants. Le prime hanno munizioni infinite, contengono pochi colpi e una volta esauriti si ricaricano dopo una serie di secondi. D’altra parte, con le Deliriants accade il contrario, hanno la capacità di immagazzinare più proiettili, ma verranno ricaricati solo trovando pezzi di ricambio nel dungeon.
Abbiamo anche il meccanismo di “pulizia”, dove invocheremo Poisonette, che è in grado di pulire le aree velenose. Ma non sarà un compito facile, poiché ha un limite di estensione e, inoltre, avremo dei nemici che ci renderanno difficile il compito, lanciandosi per attaccarla mentre ci muoviamo. Se riusciamo a completare queste purificazioni, verremo premiati in due modi, da un lato questo ci fa guadagnare qualche moneta, e dall’altro riempirà la barra del raggio che ci permetterà di effettuare un attacco ad area più forte una volta completato. Troviamo anche dei boss che ci offriranno una sfida maggiore ed i nemici in alcune zone riappaiono dopo pochi secondi.
Infine, dobbiamo evidenziare le meccaniche di livello che abbiamo trovato interessanti. Abbiamo un sistema di livelli come se fosse un gioco di ruolo in cui acquisiamo esperienza mentre completiamo compiti e combattiamo. D’altra parte, ci sono categorie speciali di livelli in base all’opzione di conversazione, poiché varierà in base alla nostra risposta. Per quanto riguarda il superamento dei livelli, le diverse aree delle fasi ci offrono una serie di compiti che, una volta portati a termine, ci permettono di proseguire con l’esplorazione di detta fase. Abbiamo una serie di obiettivi, come sconfiggere determinati nemici o eliminare un’alta percentuale di veleno mentre ci difendiamo dalle loro molestie. Fatto ciò, si apre una porta che ci permette di continuare a indagare sul livello, dove troveremo spiriti che ci forniranno maggiori dettagli sulla trama o sottotrama che stiamo portando avanti. Tutti questi livelli saranno sbloccati su una mappa del mondo dell’inferno che ci permetterà di rivisitare i livelli già completati. In termini di level design, invece, ne troviamo uno di calce e un altro di sabbia. Il level design è semplice e privo di ambizioni in termini di struttura. La parte positiva è come questo disegno si relaziona alle immagini o agli schizzi della trama che stiamo scoprendo, rendendo così il tutto più interessante. Questo è in contrasto con lo stile artistico che ora descriveremo, poiché riteniamo che lo studio abbia il talento per creare un design di livello superiore. Allo stesso modo, è positivo come varia il design artistico dei diversi livelli.
Lo stile artistico è molto nuovo e interessante, combinando una serie di sfumature tra il rosa scuro e il viola che sono rilevanti in gran parte del gioco. Sia le interfacce che i caratteri hanno un proprio design che conferisce al titolo una personalità unica. Troviamo elementi del lavoro che lo definiscono, come le farfalle per gli oggetti di recupero o la radio per l’attacco speciale. In un altro senso, in relazione alla colonna sonora, l’abbiamo trovata dinamica e in linea con l’opera che ci viene presentata. Gli accordi della chitarra elettrica accompagnano spesso l’esplorazione dei livelli, cosa che la rende ancora più frenetica se abbinata ai combattimenti. La parte che non abbiamo riscontrato allo stesso livello di dettaglio è quella degli effetti sonori, poiché sono comuni e non hanno una propria personalità.
In conclusione
Come avrete potuto scoprire nel corso della nostra recensione, questo titolo ci ha lasciato un buon sapore in bocca e, ovviamente, ve ne consigliamo l’acquisto. In effetti, è uno sparatutto in terza persona che non può essere apprezzato da tutti, ma gli sviluppatori sono riusciti a introdurre alcune meccaniche semplici e allo stesso tempo divertenti che potrebbero interessare un pubblico più ampio.