Supersonic Acrobatic Rocket-Powered Battle-Cars uscì nell’ormai lontano 2008, su PlayStation 3.
E aveva gli stessi, identici lineamenti di Rocket League.
In pratica si giocava una partita di calcio controllando rapidissime auto radiocomandate, che schizzavano da ogni parte nel tentativo di sbattere contro un immenso pallone ed infilarlo nella rete avversaria.
Supersonic Acrobatic Rocket-Powered Battle-Cars, tuttavia, non ha mai sfondato.
ALLA PASSIONE NON SI COMANDA
Lo sappiamo, alla passione non si comanda. Figuriamoci a due, come calcio e motori. Da comandare, in Rocket League, ci sono infatti agili macchinine radiocomandate che prendono a musate e sportellate un grosso pallone da buttare in porta. Un’interpretazione moderna e motorizzata del calcio.
Supersonica, acrobatica e battagliera, l’azione a razzo di Rocket League è contagiosa e irresistibilmente leggera, proprio come tirare due calci a un pallone.
Proprio come nel calcio, anche in Rocket League esiste un concetto semplice e rotondo come ad esempio le traiettorie tecnico-tattiche profonde e sinuose da non sottovalutare.
ONLINE E VARIE MODALITA’
Di certo giocare con altri player umani è molto più divertente rispetto a farlo insieme a bot computerizzati.
Questi ultimi fanno il proprio sporco lavoro di avversari e compagni di squadra, a patto di selezionare per loro un’I.A. di livello Pro o addirittura All Star, ma non permettono di apprezzare fino in fondo tutte le variabili tecnico-tattiche offerte dai diversi tipi di partita proposta.
Parlando di quantità, bisogna ammettere che Rocket League si presenta ai nastri di partenza facendo il minimo indispensabile.
Le opzioni, in questo caso, spaziano dai match 1vs1 alle caotiche risse 4vs4, dandoci la possibilità di disputare sfide amichevoli o classificate, e addirittura di organizzare un’intera stagione, scegliendo la durata dei Play-Off.
Forse, però, un po’ di varietà in più in quanto ad arene, almeno per le amichevoli, sarebbe stata una cosa in più.
Il team si fa perdonare annunciando un supporto continuativo che prevede la pubblicazione di nuovi contenuti, ma anche inserendo la possibilità di giocare online in Split-Screen, apprezzata come non mai in un prodotto del genere.
COMMENTO PERSONALE
Il titolo sviluppato dai ragazzi di Psyonix può inoltre fregiarsi di un notevole dettaglio grafico, grazie alle prodezze dell’ormai stranoto Unreal Engine 3.
Nonostante qualche texture fatichi inevitabilmente a caricarsi in tempo, ottimi riscontri si registrano sia per gli effetti particellari di esplosioni e scie delle automobili, sia per quanto riguarda i semplici fili d’erba dei campi da calcio. Il tutto, fortunatamente, a 60 fotogrammi al secondo realmente granitici.
Il bello di Rocket League è che al crescere del numero dei giocatori, parallelamente all’aumento potenziale della confusione in campo, cresce infatti anche il numero delle variabili tattiche a disposizione delle squadre.
Una buona occupazione degli spazi, vista anche l’assenza di qualsiasi forma di fuorigioco, consente d’impostare semplici ed efficaci azioni di passaggi, assist e conclusioni sfruttando tipiche tattiche hockeystiche.
I progressi in termini di punti esperienza, guadagnati giocando e mettendo a segno gol, assist, parate e giocate spettacolari, si limitano infatti a sbloccare nuovi elementi estetici con cui addobbare il proprio bolide, senza introdurre però alcun tipo di perk e abilità aggiuntiva.
Restiamo pure bambini e godiamoci la pura e incontaminata anche se imperfetta e limitata azione multiplayer di Rocket League. Tanto per crescere, c’è sempre tempo.
Provatelo e fatelo provare: se nel corso dei prossimi mesi l’offerta di modalità e arene dovesse rimpolparsi come si spera, di Rocket League si sentirà parlare per un bel po’.
★PRO
– Divertimento a pallonate.
– Controlli semplici e immediati.
X CONTRO
– Contenuti da ampliare.
– Matchmaking online da rivedere!
Consigliato | Non consigliato
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