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The Quest For Excalibur – Puy Du Fou – Recensione

Tra un incantesimo e una giostra medievale, abbiamo realizzato la recensione di The Quest for Excalibur – Puy du Fou. Il team di Microids accompagna i bambini di tutto il mondo nel famoso parco divertimenti francese per scoprire una parte senza precedenti della storia di Re Artù. Tuttavia, il mitico re non è l’unico protagonista. Insieme agli avventurieri del viaggio, troviamo il mitico mago Merlino, che farà da guida e presenterà anche numerosi importanti personaggi storici. Una volta pagato il biglietto, siamo pronti per entrare in questo regno magico.

Il gioco

Chi non conosce il parco di Les Espesses in Vandea dovrebbe sapere che Puy du Fou è nato nel 1978 come spettacolo musicale dedicato alla storia. Undici anni dopo, si è evoluto in un parco dedicato a temi storici ed è diventato il terzo parco più visitato sul suolo francese. The Beech Hill (questa è la traduzione letterale del nome) offre una serie di grandi spettacoli e quattro aree tematiche. Da qui iniziamo ad analizzare The Quest for Excalibur, che mette i giocatori nei panni di un ragazzo o una ragazza pronti ad esplorare il parco.

Prima di entrare nella struttura, però, viene eseguito un lungo preambolo che svela subito la trama principale dell’avventura. Siamo nel medioevo: dopo una battaglia con il fedele Lancillotto, la famosa spada Excalibur di Re Artù si rompe. Disperato, il Sovrano soccombe ai suggerimenti della fata Morgana, che lo intrappola con l’inganno per sempre. Prima di essere catturato, però, Artù incarica il mago Merlino di salvarlo e di trovare un cavaliere degno di sconfiggere Morgana. È qui che entriamo in gioco noi giovani coraggiosi con la scintilla dell’eroe: perciò Merlino ci appare non appena varchiamo la soglia del Puy du Fou per salvare il re. L’interessante premessa, sicuramente affascinante per un pubblico di giovani giocatori, porta all’esplorazione del parco e al completamento di una serie di prove.

Prima di entrare nel dettaglio delle meccaniche di The Quest for Excalibur, vale la pena ricordare che si tratta di un titolo rivolto a un pubblico di giocatori molto giovani. Per questo i controlli e le sfide sono relativamente semplici, almeno se affrontati con un giocatore esperto. Dopo aver creato il tuo avatar, scelto il look e i vestiti, inizia ad esplorare il parco divertimenti. Una grande freccia e un globo infuocato indicano la strada per trovare la prossima dimostrazione. Con ogni sfida completata, puoi raccogliere uno dei quindici pezzi della spada Excalibur necessari per salvare Re Artù.

Le prove che i giocatori devono affrontare sono decisamente varie. Si tratta di sfide legate agli eventi che potrete vedere nel vero parco a tema, con corse di carri, navigazione nei panni dei Vichinghi e persino acrobazie a cavallo. Non aspettatevi minigiochi molto complicati o sfide dell’ultimo secondo, però: data la natura del gioco, le richieste di The Quest for Excalibur sono legate alla pressione corretta di alcuni tasti o all’esecuzione di azioni entro un limite di tempo molto generoso. Nonostante questo, tutto è ben contestualizzato e riesce a far divertire senza generare frustrazione.

Gameplay ed altro

Tra una prova e l’altra, i giocatori possono esplorare liberamente il Puy du Fou, vagare per i sentieri e cercare negli angoli più remoti una serie di oggetti da collezione che diventano disponibili man mano che la storia procede. Qui, purtroppo, ci sono alcuni problemi di progettazione. Il parco è piuttosto ampio (proprio come quello reale) ma i portali di viaggio veloci non sono posizionati in modo intelligente. Ecco perché molto spesso ci si aggira per le tante strade, senza la possibilità di fare foto o magari accedere ai minigiochi direttamente da un menù. Di per sé non sarebbe un problema in un gioco più piccolo, ma alla lunga vagare senza meta per una decina di minuti è fin troppo fastidioso.

A peggiorare le cose c’è una gestione della fotocamera non ottimale, con movimenti troppo veloci e quindi fastidiosi. Fortunatamente, come accennato, la mappa che funge da hub di gioco offre una miriade di collezionabili e sfide secondarie, oltre ad essere una fantastica riproduzione del parco reale, quindi il vagabondaggio è smorzato dal fascino della scoperta (soprattutto tra gli utenti più giovani). Un altro punto dolente, però, è la presenza di persone nel parco. I turisti sono statici, sempre fermi e con schemi poligonali che si ripetono costantemente. Forse a questo proposito era possibile impegnarsi un po’ di più.

Nonostante alcune difficoltà tecniche, The Quest for Excalibur si rivela un titolo divertente, ricco di tanti minigiochi da affrontare. Molto appropriata è anche la scelta di aggiungere nel menu principale la possibilità di affrontare liberamente le sfide, migliorare il proprio punteggio o divertirsi con i propri amici. Tutta l’avventura, infatti, così come le sfide, può essere affrontata anche in multiplayer, permettendo ai giovani giocatori di divertirsi con i genitori o in compagnia di un amico. Interessanti anche i numerosi riferimenti storici, che permettono anche di imparare qualcosa mentre si tenta di salvare lo sfortunato Arthur.

Il comparto tecnico di The Quest for Excalibur è più che discreto: la grafica offre buoni modelli poligonali dei personaggi principali e ambientazioni suggestive. Purtroppo, come già indicato, il kit è realizzato in modo approssimativo: i visitatori del parco sono tutti uguali e privi delle emozioni o della gioia di trovarsi nel Puy du Fou. Molto buona invece la colonna sonora, con una serie di brani accattivanti e addirittura uno dedicato a un mini gioco musicale davvero orecchiabile. Ottimo anche il doppiaggio, purtroppo solo in inglese. Ci sono però i sottotitoli in italiano, che aiutano a seguire la storia senza troppa fatica.

In conclusione

The Quest For Excalibur – Puy Du Fou risulta essere un titolo sufficiente, capace di divertire un pubblico giovane e di dare qualche indicazione storica sulla stora di Re Artù. Il titolo però, non è esente da problemi, soprattutto a livello di progettazione, con alcune “passeggiate” che potrebbero durare fin troppo tra un minigioco ad un altro. Tutto sommato, riesce a divertire, il prezzo richiesto non è alto e potrebbe essere un piacevole passatempo per i più piccoli dai tempi di Disneyland Adventures.

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